Sembra ieri quando seduti a bere un caffè, pensammo di costituire una associazione culturale che nel suo oggetto sociale fondava “il Quicchio”, le prime quattro edizioni su carta stampata, e poi l'apertura sul web. Ricordo molto molto bene, ci fu chi accolse la notizia con stupore e chi con diffidenza, basta solo ricordare tutti quelli che nel loro immaginario collettivo piccolo molto piccolo, definiva questo giornale come “comunista”. Sono passati cinque anni e il Quicchio, prosegue il commino, un cammino dettato dal suo progetto editoriale, non abbiamo mai avuto pretese, ma nel nostro piccolo un minimo di opinione la suscitiamo. Il Quicchio non ha mai fatto politica, quella la si lascia fare a chi si illude di saperla fare, quella politica figlia dell'eterna ignoranza. Una cosa è certa, il quicchio in questi anni ha contribuito molto nella crescita culturale, mettendo a nudo il paesaggio che ci circonda. Sono molto contento e fiducioso sul nuovo presidente, persone che io stimo moltissimo, sicuramente continuerò a scrivere sul quicchio, ma conoscendo la mia persona, e non avendo peli sulla lingua, non vorrei che qualche articolo possa essere travisato anche se l'italiano è una lingua comprensibile. E allora per evitare fraintendimenti, gli articoli diretti e piccanti, posterò da questo blog e spero che qualcuno avrà il coraggio di rispondere, ma su questo ne sono molto dubbioso, per esperienza posso affermare che quando non si possiede di risposta allora si calunnia, o si mettono in circolazione voci fasulle….
Nessun commento:
Posta un commento