lunedì 31 ottobre 2016
Il terremoto se lo conosci non puoi avere paura.
Carissimi amici in queste ultime settimane c'è un demone che ci perseguita, il terremoto. Com'è noto la nostra penisola è quasi tutta sismica, lo si deduce da i terremoti che hanno lasciato un segna nel passato l'Italia. Anche la nuova e recente carta sismica nazionale divide le zone sismiche in quattro fasce, dove a partire dalla prima “alto rischio” fino alla quarta “basso rischio”, riassumendo nella prima è la zona più pericolosa, possono verificarsi fortissimi terremoti, mentre la quarta zona è la meno pericolosa, i terremoti sono rari. Come vedete non è detto che nella quarta non succede nulla, in questa fascia non sono censiti eventi sismici pregressi. Il terremoto non si può prevedere, questo è tacito, e secondo molti studiosi non sono i terremoti che fanno (fortunatamente) molte vittime, ma è l'uomo in seguito alle sue opere. Perché dico questo, per un fatto molto semplice, se ripercorriamo la storia, notiamo subito che con il passare del tempo le vittime diminuiscono in base a l'entità. Già nel terremoto del 1783, i Borboni emanarono un regolamento antisismico, il cosi detto della “casa baraccata”, ancora oggi è possibile vedere il palazzo del Conte di Nocera a Filogaso (Vibo Valentia) costruito con queste norme tecniche e pure alle spalle si porta alcuni eventi sismici. E pure nel 1700 i tecnici non avevano tutte queste tecnologie moderne. Dopo la scossa ad Amatrice ha fatto scalpore un macellaio che dopo anni di attività, cambiando mestiere aveva costruito quasi cento case, nessuna è caduta al massimo qualche lesione. E qui possiamo subito immaginare che anche nel costruire un fabbricato in muratura, oltre alle norme esiste una coscienza e il buon senso. Pensate che in Perù zona altamente sismica, nelle nuove costruzione usano tecnologia italiana, ci sono aziende che hanno brevettato degli isolatori per i fabbricati in ca, utilizzati anche a l'Aquila. Personalmente ho vissuto sulla mia pelle il terremoto dell'irpinia, so cosa vuol dire sentirsi tremare la terra sotto i piedi, per non pensare poi quello che lascia. Solo con la cultura si sconfiggere questo mostro, con la cultura del sapere quando si presenta un evento sismico come agire, la cultura di sapere dove si costruisce, la cultura di costruire in modo semplice ma efficacie. I terremoti sono parte del nostro vivere, che ci piaccia o no, e quando si presentano non bussano, tocca a noi non farci trovare impreparati.
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