lunedì 3 luglio 2017
Ognuno faccia la propria strada, questo non vuol dire essere presuntuosi.
Dallo scioglimento del PCI ad oggi, abbiamo visto un crescendo di nuovi partiti della sinistra. Peccato che in questi anni la somma di questi partiti non abbia mai superato le due cifre percentuali. Anzi con tutto l'appoggio dei sindacati ha rischiato l'estinzione, sia pure per poco. Sabato primo luglio abbiamo assistito l'ennesima ripartenza della sinistra italiana, piccolo e rissoso condominio, divisi su tutto, ma con un unico obiettivo occupare la “cadrega”. Onestamente per uno come me che viene dalle file del PCI poi PDS, e poi ancora DS e oggi PD, ascoltare per l'ennesima volta le stesse parole, ho subito pensato a voce alta “vogliono vincere il palio di Siena con un gruppo di asini”. Sentire parlare un Bersani che con una vittoria elettorale in tasca, andava in giro a “smacchiare il giaguaro” perdendo le elezioni di fatto, mi lascia molto perplesso. Sentire le dichiarazioni di D'Alema personaggio che non ha mai fatto nulla per la sinistra, tranne che curare il proprio posto, non ultimo buttato fuori dalla Feps. Personaggi che quando stavano ai posti di comando parlavano di “ditta”, oggi si ripresentato come i salvatori della sinistra. Io come tanti militanti e iscritti al PD, pensiamo che è giunta l'ora di fare ognuno la propria strada. In democrazia ci sono regole ben precise, le minoranze vanno tutelate e ascoltate, ma che una minoranza possa dettare le regole, questa è una illusione tutta delle sinistra italiana, ammesso che esista, visto che nemmeno i lavoratori li votano. Per questo io penso che ognuno debba fare la propria strada. I dati parlano chiaro, dal congresso di Rimini gli “erucomunisti” e “miglioristi” hanno avuto ragione, gli altri sono una specie in via di estinzione. Vivono per la tutela dei propri privilegi….
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